Onorevoli Colleghi! - La tutela e la valorizzazione del ricco e vario patrimonio archeologico della Puglia sono affidate alla Soprintendenza per i beni archeologici di Taranto, che estende la propria giurisdizione sull'intera regione.
      Alla sola sede di Taranto fanno capo i musei statali di Taranto, Gioia del Colle, Egnazia, Bari, Ruvo di Puglia, Manfredonia, i centri operativi di Foggia, Brindisi, Lecce, i parchi archeologici, gli innumerevoli siti archeologici della regione.
      I beni archeologici della Capitanata, pur essendo di particolare interesse e di nutrita consistenza, non risultano adeguatamente tutelati e valorizzati per molteplici motivi. Uno di questi, forse il principale, è addebitabile alla eccessiva estensione territoriale della Soprintendenza di Taranto. Infatti, ciò provoca numerose disfunzioni, che da un lato impediscono una efficace opera di salvaguardia, conservazione e valorizzazione del complesso e ricco patrimonio archeologico del territorio, e dall'altro creano diffusi disagi per i tanti soggetti interessati alle varie pratiche e che devono rivolgersi ad un organismo distante circa trecento chilometri.
      Gli antichi insediamenti della Daunia e le loro ricche necropoli da più di trent'anni sono sistematicamente oggetto di scavi illegali finalizzati al commercio nazionale ed internazionale dei reperti.
      Da qui la necessità, non più rinviabile, di istituire una Soprintendenza per i beni archeologici a Foggia. Una Soprintendenza territorialmente più definita avrebbe sicuramente benèfici effetti anche sotto il profilo del coordinamento, della programmazione e della valutazione dei diversi interventi che vengono attivati da privati o da amministrazioni pubbliche. Inoltre, l'istituzione di una Soprintendenza per i beni archeologici a Foggia, consentirebbe:

          a) una più incisiva difesa del patrimonio archeologico dalle attività di scavo clandestino che fanno della provincia di Foggia il primo bacino italiano di approvvigionamento illecito del mercato antiquario internazionale;

          b) una migliore elaborazione di programmi e progetti specifici per un'area di grande rilievo;

          c) una più organica azione di manutenzione ordinaria e straordinaria;

          d) una più rapida prosecuzione dell'attività di ricognizione e inventariazione dei beni archeologici in giacenza in vari siti, quali ad esempio i depositi degli istituti statali e degli enti locali;

          e) una più incisiva valorizzazione del sistema museale della Daunia costituito da una rete di musei statali nonché di enti locali già sensibilizzati per realizzare progetti sperimentali relativi a modelli di gestione, esposizione e fruizione concordati ed omogenei.